Il circo con animali è arrivato in città insieme alle basse temperature. Dopo il clamoroso caso del leone per le vie di Ladispoli, fa sinceramente riflettere quel tendone all’entrata di Viterbo. C’è “benessere animale” nei nostri climi invernali per gli animali esotici?
Perù, India, Israele, Costa Rica, Singapore e Messico si sono dichiarati contrari all’uso di animali esotici; la Bolivia vieta l’impiego di tutti gli animali; in Unione Europea sono contrari agli animali nei circhi Grecia e Malta mentre Austria, Belgio, Regno Unito, Catalogna (Spagna), Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Ungheria, Paesi Bassi, Portogallo e Svezia vietano soltanto l’uso di animali esotici.
In Italia, fanalino di coda, purtroppo non esistono ancora leggi nazionali che vietino la presenza e lo sfruttamento di animali nei circhi o che almeno diano ai sindaci la facoltà di scegliere chi ospitare o meno sul proprio suolo.
Il comune di Viterbo ha ricevuto numerose richieste da parte di cittadini contrari che, attraverso un “mail bombing” lanciato sui social, hanno dimostrato all’amministrazione il proprio dissenso.
Gli animalisti, e chiunque sia dotato di sensibilità, chiedono che la ridicolizzazione e lo sfruttamento a cui sono sottoposti gli animali in questi spettacoli sia vietata.
In questi giorni si parla molto di educazione al rispetto e molti genitori continuano a ritenere il circo con animali un luogo in cui passare il tempo coi propri bambini. Si dovrebbe insegnare ai bambini che gli animali vanno rispettati e lasciati nel loro habitat naturale, non sfruttati, non derisi o ridicolizzati, non portati al freddo delle nostre città (i prossimi giorni le temperature a Viterbo difficilmente supereranno i 10° di massima).
Effettivamente, come afferma il consigliere comunale Buzzi con delega al benessere animale, “non esiste ancora una legge nazionale che vieti spettacoli circensi che utilizzano animali che subiscono privazioni e sofferenze vivendo in cattività, dietro le sbarre, con spazi esigui e perennemente sotto stress. Nel Comune di Viterbo è in vigore un regolamento per la tutela animali datato 2009 e non essendo mai stato revisionato, dopo 15 anni presenta lacune e non risponde più alle esigenze e/o bisogni della città.”
Speriamo che ci sia sempre meno richiesta e che lo Stato che in un quinquennio ha investito 30 milioni di euro di soldi pubblici, decida di investire su altro: centri di recupero di animali come quello di Semproniano gestito da LAV in cui anche animali maltrattati nei circhi vengono accolti, o in altre forme di spettacoli e cultura.
Esistono spettacoli affascinanti, acrobati eccellenti, intrattenimenti allegri e adatti ad un pubblico fatto di famiglie e bambini.
L’educazione al rispetto della vita di tutti gli esseri viventi è fondamentale.
Lo specismo a cui siamo mentalmente abituati fin da piccoli è solo frutto di mancanza di educazione ed empatia.
Alessia Satta